Prema Kriya Yoga - ligacao entre yoga e felicidade

Connessione tra Yoga e Felicità

Quando parliamo del significato di yoga che significa “unione” o, meglio, realizzare la nostra unità con il Grande Creatore interiore e, di conseguenza, con tutta la creazione… cosa significa esattamente…?

Quello che posso dire, basandomi sulla filosofia yoga, sugli insegnamenti di Yogananda e sulla mia esperienza diretta è che questa connessione e sintonizzazione che avviene, specialmente attraverso le pratiche di yoga e meditazione, è tutto ciò che abbiamo sempre cercato. Questo processo di pulizia del corpo e della mente e di ricordare il nostro Sé Vero più profondo è ciò che ci soddisfa. Molte volte, quando dimentichiamo la nostra vera natura, ci identifichiamo con i corpi esterni e la personalità, e quel “non sapere” chiamato “avidya” nella filosofia yoga, ci provoca dolore e sofferenza.

Anche quando le persone dicono di non essere interessate alla spiritualità… Ciò che percepisco è che c’è un errore nel pensare che possiamo trovare il significato della vita e la vera felicità solo attraverso realizzazioni esteriori… Si arriva a un punto nella vita in cui ogni l’anima inizia a cercare il proprio Vero Sé… ed è allora che è necessaria la spiritualità. Dalla mia umile esperienza, uno dei percorsi scientifici più meravigliosi verso questa autorealizzazione, è lo “Yoga”.

Il corpo/mente più sano, la felicità, la libertà e la pace che possiamo realizzare dentro attraverso la pratica dello yoga non si fermano qui, ovviamente… fioriscono anche nelle nostre scelte di vita, parole, pensieri e comportamenti. Lo yoga diventa allora non solo una pratica sul tappetino o sul cuscino, ma in ogni aspetto della vita. Ciò accade naturalmente a ogni praticante di yoga, prima o poi, se la pratica viene eseguita con piena concentrazione e dedizione, costantemente e per un lungo periodo di tempo… In realtà, a diversi livelli, gli “effetti collaterali della pratica” potrebbero essere avvertiti fin dall’inizio.

Quando iniziamo il viaggio dell’autorealizzazione attraverso lo yoga, iniziamo a diventare più flessibili e forti, fisicamente e mentalmente, grazie all’hatha yoga; iniziamo a diventare più potenti ed energici attraverso il “kundalini yoga” e più intuitivi, pacifici e percettivi attraverso la “meditazione kriya yoga”: i nostri pensieri e le nostre azioni iniziano ad essere allineati con il nostro Sé più profondo, e Questo è connesso a tutto…

Quindi, il sadhaka (colui che pratica yoga) inizia a realizzare da un’esperienza interiore, sapendo da ogni cellula che “l’altro sei lui/lei”, per esempio… E che “gli altri” sono le persone, gli animali, la natura e tutta la creazione…Quindi , ci rendiamo conto che non possiamo essere felici e allo stesso tempo essere violenti o non considerare le altre vite ed esseri… In effetti, sembra abbastanza ovvio, giusto? Ma se osserviamo come funziona il mondo e come sono la maggior parte degli stili di vita, potremmo renderci conto che non è così ovvio come sembra…

Lo Yoga, nel suo significato più profondo, è realizzare il nostro Vero Sé e, proprio questo, ci fa sentire già più felici e in pace… Ma poi, c’è una vita fuori da vivere, giusto?

Quindi, cosa potrebbe renderci più felici, oltre all’esperienza interiore che è in realtà l’essenza di questo processo, e che ci porta anche ad alcuni cambiamenti di vita e ad una vita più felice…?

Dalla mia piccola esperienza interiore (c’è ancora tanto da imparare…), questi sono alcuni punti che possiamo praticare nella nostra vita per la felicità e lo stile di vita yogico:

1. Ricordiamo che siamo tutti esseri unici e nel nostro Sé più profondo abbiamo qualcosa da “dare” al mondo… Il mondo sarà un posto un po’ migliore quando espandiamo in modo creativo i nostri talenti naturali… Diventiamo più felici quando facciamo ciò che amiamo e sentiamo veramente dal nostro cuore; esprimendo pienamente la nostra verità, la natura divina. Yogananda dice: Non devi lasciare che la tua vita scorra in modo ordinario; fai qualcosa che nessun altro ha fatto, qualcosa che stupirà il mondo. Mostra che il principio creativo di Dio opera in te.”

2. Potremmo anche chiederci: cosa posso fare per aiutare gli altri e la natura? Quando siamo generosi e consideriamo gli altri, anche questo ci rende più felici… Forse potremmo piantare parte del nostro cibo o, almeno, consumare in modo più consapevole acquistando al mercato agricolo e aiutando i produttori locali? Magari potremmo decidere un giorno di pulire le spiagge o di piantare un albero? Forse potremmo vivere in modo più semplice e con meno “desideri”? Potremmo riciclare e stare più attenti all’uso della plastica? Possiamo non mangiare animali e utilizzare sempre meno prodotti di origine animale? O forse potremmo anche sentirci più grati di essere vivi e sorridere ai nostri vicini? Che ne dici di perdonare e amare sempre di più…? Possiamo?  Queste sono tutte cose che potremmo provare, poco a poco, per riuscirci davvero e vivere più leggeri e felici.

3. Infine, potremmo anche stare attenti alla nostra routine quotidiana… Perché non decidere di avere una routine più armoniosa? Ad esempio: potremmo bilanciare le ore di riposo e di lavoro, mangiare più sano, fare esercizio tutti i giorni, prendere un po’ di sole ogni giorno e prenderci del tempo nella natura… Potremmo chiederci: quando ci svegliamo… qual è la prima cosa che facciamo? Forse, oltre alla routine igienica del bagno come lavarsi i denti e lavarsi o svuotare l’intestino, potremmo scegliere di pulire anche il nostro corpo interno e la nostra mente con un po’ di lavoro sul respiro, mantra, affermazioni, yoga e meditazione? perché no?… Forse potremmo anche imparare a dire “no” ad alcune cattive abitudini come il cibo spazzatura o il guardare il telefono come prima cosa che facciamo nella giornata, e come ultima…

Comunque… l’elenco potrebbe continuare… Una vita più felice e autorealizzata è possibile, ma dipende anche da noi stessi… Lo vogliamo davvero?

Ecco alcune citazioni del Maestro Yogananda sulla felicità

“Vivi in silenzio nel momento e vedi la bellezza che hai davanti a te. Il futuro si prenderà cura di te stesso”.

“La felicità sboccia naturalmente nei cuori di coloro che sono interiormente liberi. Scorre spontaneamente, come una sorgente di montagna dopo le piogge di aprile, nelle menti che si accontentano di una vita semplice.

“La felicità arriva, non desiderandola impotentemente, ma sognandola, pensandola e vivendola in ogni circostanza.”

“Impara ad essere segretamente felice nel tuo cuore nonostante tutte le circostanze, e dì a te stesso: la felicità è il più grande diritto di nascita divino – il tesoro sepolto della mia Anima”.

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Durante questo viaggio introspettivo studieremo la filosofia e il percorso spirituale del kriya yoga e insieme praticheremo meditazioni, preghiere ed esercizi di ricarica energetica, come insegnati dal grande Maestro spirituale Paramahansa Yogananda.

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Amore e Luce
Namaste
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“Dimentica il passato, perché è scomparso dal tuo dominio! Dimentica il futuro, perché è fuori dalla tua portata! Controlla il presente! Vivi estremamente bene adesso! Questa è la via del saggio”. Yogananda

PREMA KRIYA YOGA - destaque posts - chi siamo

Chi siamo?

L’essenza degli insegnamenti dello yoga e’ il ricordare Chi siamo veramente e autenticamente. Questa e’ la grande domanda nello yoga: “Chi sono?”. 

Non e’ una risposta facile o che arriva dal giorno alla notte, solitamente: e’ semplice perché da un lato e’ ciò che siamo già nell’essenza, ma non e’ facile da veramente sperimentare immediatamente o senza una certa disciplina, perche’ a lungo ci siamo identificati con altro…

Si potrebbe erroneamente pensare di essere questa “persona” in questo “corpo” e quietarsi con questa “risposta temporanea”. Ma, il vero ricercatore, alla fine, non e’ proprio “quieto”, soprattutto inizialmente: e’ uno che si fa delle domande, che riflette, che ci prova, che non ha paura di sbagliare o di “cadere” e di continuare: una volta che trova suo cammino, poi, lo segue con dedizione e determinazione, più profondamente e infinitamente nella ricerca interiore…

Una volta che cominci a conoscere il proprio corpo, a partire delle asana (posture psicofisiche), praticando con consapevolezza e pazienza, guidati dal proprio respiro; il praticante riesci, piano piano, a sentire dove c’e più o meno conforto, e riesci ad osservare quali sono le più grandi sfide e i propri punti di fluidità e/o libertà…

Questa percezione non avviene solo a livello fisico: lo yogi e yogin (coloro che praticano yoga) iniziano a veramente “vedersi” realmente per quello che sono anche a livelli più profondi: mentali, emozionali, energetici, fino ad arrivare al livello più sottile dell’anima o del cuore: l’Essenza… 

Nel libro dei sutra di Patanjali, leggiamo: 1.14: “sa tu dīrgha kāla nairantarya satkārā ‘‘sevito dṛḍhabhūmiḥ”  che significa: “la pratica diventa saldamente radicata quando viene seguita con attenzione per lungo tempo, senza interruzioni e con profonda devozione (satkara)”. 

Così, a partire da questa autoconoscenza, che cresce quando la pratica e la meditazione sono più intense, profonde e frequenti, come dice sopra Patanjali; allora si, tutta la vita si trasforma poiché la “visione” del sadhaka o praticante yoga, diventa, piano piano, più chiara, presente, cosciente e trasparente. 

Questo processo, normalmente, e’ lento, graduale e anche doloroso: un po’ come la storia del bruco che diventa una bellissima farfalla… 

A mio vedere, nel percorso spirituale, questa trasformazione accade in maniera ancora più evidente e intensa; ci si rinasce con una frequenza veramente incredibile: a volte più lentamente, e’ vero, però, anche spesso, alla velocità della Luce, letteralmente… In un certo senso, riflettendoci ancora più profondamente, si potrebbe dire che ci si rinasce continuamente, quotidianamente, addirittura ad ogni respiro…

Ci si rende conto anche che ogni volta che qualche “farfalla” dentro a noi vola libera; rapidamente altri “bruchi” appaiono con tutto il bisogno della nostra attenzione, accoglimento e amore. 

Sviluppiamo così la fede e la “resa Divina” o “Isvara Pranidhana” ; con la certezza che la metamorfosi avvera’ e che tutto si chiarirà nuovamente…

La verita’ e’ che siamo esseri Divini e immortali (Purusha); allo stesso tempo, siamo natura e ciclicità (Prakritti): a volte abbiamo momenti apparentemente “fermi” (quando qualcosa interiormente sta avvenendo); poi, arrivano le “onde” che si manifestano –  a volte piccole, altre come dei “tsunamis” – e, dopo la tempesta; ecco la Luce, la espansione, la creazione, la rivelazione Divina e la comprensione del perché di tutto quel movimento e dolore necessario , anteriormente… e così, si continua, fino all’infinito…

Per questo, secondo il mio punto di vista, nel percorso spirituale, gli insegnamenti più potenti e veri sono: rimaniamo nella presenza, nell’ascolto, non lasciamoci prendere dallo sconforto e dai momenti meno brillanti dove ci sono più movimenti interiori che esteriori… Lasciamoci andare e vivere ciò’ che e’ adesso, questo instante… Cerchiamo di rimanere “VIVI”, con tutte le nostre cellule, davvero sperimentando, con totale attenzione insieme alla resa al Divino, ogni istante: facendo del nostro meglio, e abbandonandoci a ciò’ che e’; senza mai desistere… Continuiamo ad agire con il nostro cuore, sia nella vita che nella pratica yoga e meditazione, prendendo dei momenti per veramente ascoltare, silenziare, guardarci dentro e accettare qualunque momento sia: questo ci farà coltivare la pazienza, la calma, la comprensione più ampia e, di conseguenza, ci cambierà la vita, su ogni angolo.

La verità è che la maggior parte di noi, non si rende nemmeno conto di stare costantemente cercando Se’ stessi al di fuori di Se’ stessi…… Erroneamente ci si spera trovare questa felicita’ (che e’ l’auto-realizzarsi), mettendo tutta la fede nelle cose del mondo, nella conoscenza esterna, nella fama, nei soldi e nelle relazioni con gli altri… Lo yoga e la meditazione non sono pratiche per “scappare” dalle responsabilità mondane e nemmeno parlano di repressione dei godimenti della vita: la pratica yogica viene integrata ad una vita armonica, naturale, non violenta e di proposito. 

Allo stesso tempo, il percorso spirituale ci incoraggia a dipendere sempre di più dai nostri atteggiamenti interiori piuttosto che dalle circostanze esterne; così come dice bellamente Yogananda: 

“La libertà dell’uomo è definitiva ed immediata se così egli vuole; essa non dipende da vittorie esterne ma interne.”

Quando vi sentite tristi o sconfortati, ricordatevi che non siete soli, e soprattutto ricordate Chi siete, nell’essenza attraverso la meditazione.

Lascio qui questa ispirazione magnifica del Maestro Yogananda che spero siano di aiuto in questa memoria:

“Voi siete tutti dèi, ma non lo sapete. Il mare della presenza di Dio è dietro l’onda della vostra coscienza. Dovete cercare dentro di voi. Non concentratevi sulla piccola onda del corpo con tutte le sue debolezze, guardate oltre. Chiudete gli occhi e vedrete intorno a voi l’onnipresenza. Voi siete al centro di questa sfera e non appena innalzate la coscienza al di sopra del corpo e delle sue esperienze, vi rendete conto che la sfera è permeata della gioia e della beatitudine infinite che illuminano le stelle e danno forza al vento e alle tempeste. Dio è la sorgente di tutte le nostre gioie e di tutta la natura…

Svegliatevi dalle tenebre dell’ignoranza. Avete chiuso gli occhi nel sonno dell’illusione. Svegliatevi! Aprite gli occhi e vedrete la gloria di Dio, l’immenso orizzonte della luce di Dio che si diffonde su tutte le cose. Vi sto consigliando di essere divinamente realisti, e troverete in Dio la risposta a tutte le vostre domande.”

Felice pratiche e vita, nel continuum ricordo del Se’…

Namaste
Raquel Bhavani
www.premakriyayoga.com